Dare attuazione all’articolo 2086 del Codice Civile e al Decreto Legislativo – Codice della Crisi d’impresa attraverso l’integrazione di modelli organizzativi: UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 22301:2019 Business Continuity

Nel 2020 il Decreto Legislativo n. 14 – Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza entrerà in vigore nella sua interezza.

Una delle novità più importante nella gestione dell’impresa è la modifica, dell’articolo 2086 del Codice Civile, impone all’imprenditore, indipendentemente dalla forma societaria con cui opera,

  • di dover istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale,
  • attivandosi prontamente per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi.

 

La norma prevede nuovi approcci che gli imprenditori devono mettere in atto per la gestione aziendale e la prevenzione delle crisi di impresa.

La modifica dell’articolo 2086 impone all’imprenditore di mettere in campo tutti gli strumenti necessari e attuare tutte le azioni opportune, compatibilmente con le dimensioni e la struttura dell’impresa, a prevenire e/o rilevare prontamente lo stato di crisi.

Gli indicatori della crisi entreranno, presumibilmente, in vigore nell’Agosto 2020.

In questo periodo transitorio, pertanto, è opportuno implementare, ove non ancora presente, il modello organizzativo e individuare degli indici di riferimento

E’ quindi necessario un approccio capace di cogliere i profili di rischio d’impresa nella loro complessità, e farvi fronte con procedure tra loro coordinate e dotate di effettività.

Alcuni strumenti sono resi obbligatori dal codice civile, per le imprese di maggiori dimensioni, come i revisori dei conti e i collegi dei sindaci, altri sono su base volontaria,

ma che se applicati conformemente, sono strumenti preziosi per dimostrare l’applicazione dell’articolo 2086 e del rispetto del Codice della crisi.

  • Il Sistema di Gestione della Qualità secondo la norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 .

Anche se direttamente non impatta sulla gestione economica finanziaria dell’azienda,

se applicata e implementata correttamente, offre indicatori e strumenti validi ai fini della prevenzione e della rilevazione dei segnali dell’insorgenza di una crisi.

Valuta i rischi legati ad una gestione non corretta della produzione e/o erogazione del servizio, monitora la soddisfazione del cliente, garantisce una selezione e controllo della catena di fornitura, garantisce un metodo di gestione e controllo delle risorse.

  • Il Sistema di gestione della continuità operativa secondo la noma internazionale UNI EN ISO 20301:2014.

Attraverso l’adozione di questa norma l’azienda mantiene e migliora il proprio sistema di gestione al fine di intercettare potenziali minacce e valutare gli impatti sulle attività che quelle minacce, se sfruttate attraverso vulnerabilità, potrebbero causare.

 

La corretta implementazione di un sistema di gestione della continuità operativa del business consente all’organizzazione di rispondere in modo reattivo ed efficace ad eventi emergenziali e catastrofici in modo tale da ridurre il danno potenziale di tali eventi.

 

Attenzione: la norma pone l’accento sull’emersione anticipata della crisi, ma il vero obiettivo è una rivoluzione culturale del “modo di fare impresa”

Il vecchio 2381 C.C. imponeva già all’imprenditore dal 2003 di dotarsi di adeguati assetti, ma sino ad oggi è stato rispettato solamente da imprese di grandi dimensioni o da piccoli/medi imprenditori lungimiranti; il cambiamento normativo dà il compito a dei soggetti esterni (principalmente organo di controllo, Erario, Inps e Banche) di segnalare aziende in crisi o che non si siano dotate di adeguati assetti    CONTROLLO ESTERNO.

Il vero valore aggiunto offerto da un adeguato assetto organizzativo sta proprio nel permettere alla direzione, agli amministratori e alla proprietà di prendere decisioni fondate non solo sull’istinto e l’intuito che li ha sempre contraddistinti, ma anche su un supporto razionale e su dati precisi, condivisi, non fraintendibili; si tratta pertanto di condurre la propria attività con maggiore consapevolezza non navigando più a vista, ma avendo una rotta ben tracciata da seguire.

Inoltre, in base alle nuove direttive europee alle quali le nostre banche si stanno già adeguando, queste ultime non concederanno più credito o, ancora peggio, chiuderanno le linee di credito in essere ai soggetti che non saranno in grado di dimostrare, attraverso assetti organizzativi, amministrativi e contabili, la salute futura della propria impresa e quindi la capacità di rimborsare il debito verso la banca. Non basterà più il bilancio dell’anno passato, ma serviranno strumenti previsionali (es. piani industriali, business plan)

 

Consulcert collabora con professionisti altamente qualificati nel valutare l’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili di un’impresa, partendo da un risk assessment (analisi dei rischi) utile ad individuare i punti di forza e di debolezza dell’attività; successivamente si andranno a definire procedure e strumenti volti sia al rispetto del Codice della crisi di Impresa, prevenendo un rischio di crisi, sia soprattutto a gestire la propria attività con maggiore consapevolezza ed in ottica prospettica (“come andrò e cosa posso fare per andare meglio” e non più “come sono andato lo scorso anno”).

 Le frenetiche attuali dinamiche di mercato ed il contesto europeo nel quale si opera, non permette più di poter gestire un’impresa senza il supporto di un’adeguata organizzazione, di adeguate procedure e di adeguati strumenti contabili di previsione dell’andamento aziendale. Non farti trovare impreparato, il bilancio di esercizio non sarà più lo strumento sufficiente ad aprire o confermare linee di credito o dare garanzia dello stato di salute di un’impresa!