La sicurezza alimentare: un desiderio o un diritto?

Quando si parla di sicurezza alimentare non si scherza, nessuno può obiettare su questo punto.

Tutti  vogliamo essere certi che i prodotti che acquistiamo e consumiamo siano garantiti come sicuri e di qualità.

Le aziende di questo settore devono ottemperare a tanti obblighi di legge, formare il personale, garantirsi dei fornitori che lavorino in sicurezza, pulire e mantenere le macchine e i locali in efficienza e in ottimo stato, effettuare continue analisi  sui prodotti e  garantire una movimentazione e conservazione eccellente.                                          

La sicurezza alimentare non dipende solo dal  controllo della qualità e del rispetto delle proprietà organolettiche dei prodotti,  ma anche da una precisa valutazione dei rischi per prevenire pericoli che possono compromettere la sicurezza per la salute del consumatore.

In un contesto come quello della sicurezza alimentare, dove la normativa è stringente,  complessa e in continua evoluzione, la consulenza può aiutare concretamente le aziende.

Le certificazioni alimentari e i sistemi di rintracciabilità dimostrano un’attenzione importante dell’azienda nei confronti della sicurezza alimentare.

Le principali certificazioni nel settore alimentare sono la ISO 22000 e FSSC 22000  e gli standard IFS e Brc.

Quale scegliere? Dipende dalla tipologia di azienda, dalla sua struttura interna, dal tipo di mercato di riferimento.

Ma la prima cosa che è necessario fare bene prima di affrontare qualunque certificazione è rispettare quanto previsto dal Reg. CE 852/04 sull’igiene degli alimenti.

Questo regolamento è valido per tutti gli attori della filiera alimentare fino alla vendita al pubblico e  prevede l’obbligo di implementare un sistema di autocontrollo basato sui principi del sistema HACCP.

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